Pioggia e funghi: quanta ne deve cadere, e perché serve?

Pioggia e funghi: quanta ne deve cadere, e perché serve?

Quante volte avete scrutato le previsioni meteo sperando che fossero previste piogge abbondanti nel vostro luogo di ricerca e sulla vostra fungaia preferita? L'emozione di ricercare e trovare i funghi, in particolare i porcini, dipende spesso dalle condizioni meteorologiche. In questo contesto, è particolarmente importante la quantità di pioggia che cade e penetra nel suolo. 50 millimetri? 120 millimetri in una settimana? Ma quanta pioggia è davvero necessaria per garantire una buona crescita di funghi, in particolare di porcini? Scopriamolo insieme, analizzando i fattori che influenzano la crescita di queste specie e come le diverse quantità di precipitazioni e la loro ripartizione possono fare la differenza.

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Ogni specie fungina ha esigenze differenti in termini precipitativi. Pertanto, nell'articolo faremo genericamente riferimento ai funghi più conosciuti e raccolti in Italia, i porcini (gruppo di Boletus edulis)

La relazione tra pioggia e funghi porcini

I porcini, come la maggior parte delle specie fungine, necessitano di un ambiente umido per svilupparsi, con esigenze differenti però da una specie all'altra (in Italia, sono presenti 4 specie di porcini, Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus). La pioggia è essenziale per la loro crescita poiché fornisce l'acqua necessaria al micelio, la parte vegetativa del fungo, per espandersi e assorbire i nutrienti necessari a far partire la fruttificazione, la fase che tanto interessa a noi appassionati, cercatori. Come ben immaginate, però, non è solo la quantità di pioggia che conta, ma anche la sua distribuzione nel tempo. Una pioggia leggera ma costante e ripartita nel tempo, è generalmente più benefica di un singolo evento di pioggia intensa, che potrebbe saturare il suolo troppo rapidamente e non permettere un'assorbimento efficace dell'acqua. Anche se, come scopriremo, ci sono alcune specie che prediligono l'alternanza fra eventi temporaleschi intensi seguiti da giornate di clima stabile e asciutto.

Boletus pinophilus preferisce fruttificare dopo abbondanti piogge seguite da periodi asciutti; non gradisce invece condizioni meteo con piogge costanti e continuative per più giorni.

Precipitazioni e "variabili"

Secondo vari studi pubblicati e le nostre osservazioni, per la crescita ottimale dei porcini, prendendo ad esempio il più comune e cosmopolita Boletus edulis, sono necessari circa 50-100 mm di precipitazioni ben distribuite nell’arco di due settimane. Tuttavia, questa quantità può variare in base a diversi fattori:

  • Tipologia dei suoli: semplificando, i terreni sabbiosi, che drenano l'acqua più rapidamente, generalmente richiedono più precipitazioni rispetto ai suoli argillosi, che trattengono l'umidità più a lungo. Nei suoli sabbiosi, l'acqua tende a percolare velocemente verso strati più profondi, rendendo necessarie piogge frequenti per mantenere un ambiente umido in superficie.
  • Copertura vegetale: i boschi con una copertura vegetale fitta possono trattenere l'umidità superficiale meglio di quelli con una copertura scarsa. La presenza di un sottobosco denso, ad esempio, può creare un microclima umido ideale per la fruttificazione del micelio.
  • Esposizione e altitudine boschi situati in zone esposte al sole o ad altitudini diverse possono avere esigenze idriche differenti. Le aree esposte a venti predominanti possono asciugarsi più velocemente, richiedendo una maggiore quantità di pioggia per mantenere le condizioni umide.
  • Pendenza del Terreno anche la pendenza del terreno gioca un ruolo importante. Nei boschi pianeggianti, l'acqua piovana può infiltrarsi nel suolo e mantenere un livello di umidità più costante. Al contrario, nei boschi situati su terreni ripidi, l'acqua tende a defluire più rapidamente verso valle, rendendo più difficile mantenere l'umidità necessaria per la crescita dei funghi. Di conseguenza, i terreni ripidi possono richiedere precipitazioni più frequenti per garantire un ambiente umido adeguato.
  • Variabilità regionale/locale: ogni areale di ricerca può presentare caratteristiche uniche che influenzano la crescita dei funghi, dei porcini. Ad esempio, nelle foreste temperate delle Alpi, un’estate umida con precipitazioni distribuite e temperature miti è ideale per la crescita; invece, nelle regioni mediterranee, la pioggia autunnale diviene cruciale dopo i caldi mesi estivi. In queste aree, le precipitazioni estive sono rare e l'intero sistema naturale può entrare in uno stato di apparente dormienza, fin quando le prime piogge autunnali riattivano la vegetazione e di conseguenza anche il micelio dei funghi simbionti come i porcini, permettendone così la fruttificazione.

La cosa affascinante è che questi fattori possono funzionare anche all'opposto del loro significato. In alcuni periodi, un eccesso di umidità al suolo può inibire la crescita dei porcini, mentre altre volte un bosco più aperto e soleggiato può essere il luogo ideale per trovare i primi funghi della stagione, poiché si scalda prima. Le precipitazioni ideali per la crescita dei porcini sono comprese tra 50 e 120 mm ripartite su una settimana, ma a volte l'imprevedibilità della natura può far comparire funghi anche in contesti meno piovosi, grazie alla rugiada, all'escursione termica o ad altri fattori che analizzeremo più avanti sul blog. Queste variabili rendono la raccolta dei funghi un'attività sempre stimolante e legata all'osservazione attenta della natura e delle sue dinamiche mutevoli.

E quindi, quanta pioggia serve?

In sintesi, la quantità di pioggia necessaria per la crescita dei funghi porcini non può essere definita in modo univoco. Ogni bosco e ogni specie ha le proprie preferenze e necessità, che possono variare significativamente in base al contesto ambientale. Comprendere queste variabili e monitorare attentamente le condizioni meteorologiche e i dati riscontrati dalle centraline meteo può aiutare i micologi e gli appassionati di funghi a prevedere con maggiore precisione i periodi di fruttificazione delle varie entità. La combinazione e l'analisi attenta di tutti questi parametri può portare così verso possibili formulazioni costanti, fermo restando che nella ricerca dei funghi resta sempre fondamentale l'osservazione attenta e la conoscenza dell'ambiente circostante.

Alcuni suggerimenti

  • Monitorare 3BMeteo: utilizzare la nostra App 3Bmeteo per tenere traccia delle precipitazioni e seguire la previsionalità del clima può essere uno strumento importante per tutte le nostre valutazioni. I dati osservati e storici possono aiutare ulteriormente ogni considerazione relativa al nostro preferenziale luogo di ricerca. Lo strumento "previsione di crescita funghi" che prende in considerazione oltre 120 parametri, mira ad ottimizzare ognuno di questi aspetti.
  • Osservare il suolo: imparare a riconoscere i segni di umidità nel suolo e adattare le aspettative di raccolta di conseguenza. Un terreno che trattiene l'acqua e rimane umido anche dopo diversi giorni di sole indica l'arrivo di condizioni favorevoli per la crescita dei funghi. Sempre che non arrivi il temuto vento che asciuga tutto!
  • Sperimentare e documentare: tenere un diario delle condizioni meteorologiche e dei risultati di raccolta per identificare i modelli di crescita locale, annotando le quantità di pioggia, le temperature, l'umidità relativa e le successive raccolte, può aiutare a prevedere meglio le stagioni future.

Non solo la pioggia, ma anche l'umidità relativa, la temperatura mediana, l'irradiazione solare, le nevicate invernali... Giocano ruoli cruciali nella crescita dei funghi. Ne parleremo esaustivamente nei prossimi articoli sul nostro blog!

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