Funghi: che cosa sono i porcini?

Funghi: che cosa sono i porcini?

Tra i funghi più celebrati e ricercati in Italia, i porcini occupano senza dubbio un posto d'onore. Questi funghi, appartenenti al genere Boletus, sono protagonisti indiscussi nei racconti dei raccoglitori e nelle cucine dei buongustai. Con il loro aspetto massiccio e solido, cappello e gambo carnosi, i porcini rappresentano il culmine della bellezza e del sapore micologico. Ma cosa rende questi funghi così speciali e desiderati? Scopriamolo insieme.

Boletus edulis, porcino - foto di Nicolò Oppicelli
Meravigliosi porcini, Boletus edulis, in un bosco misto di peccio ed abete bianco.

Nel vasto e complesso Regno dei Funghi, il genere Boletus, quello dei "porcini" occupa un posto di rilievo; quando parliamo di funghi del genere Boletus, ci riferiamo a un gruppo di specie caratterizzate da un portamento massiccio e solido, con cappello e gambo carnosi; in micologia, queste entità sono definite "boletoidi". I porcini, appartenenti a questo genere, hanno carni bianche che non cambiano colore al taglio e un sapore mite, dolce e fungino; la loro superficie imeniale (quella che popolarmente chiamiamo "spugna") presenta pori e tubuli che, nei funghi giovani, sono bianchi, diventando giallo-dorati e infine olivaceo-verdastri con la maturazione.

Seguendo la classificazione moderna, in Europa solo quattro specie rientrano in questa descrizione (nel genere Boletus) e sono conosciute come "porcini":

  1. Boletus edulis: il porcino comune o brisa, riconoscibile per il suo cappello dal margine biancastro, e per il gambo robusto e reticolato; cresce prevalentemente nei boschi di latifoglie e conifere con climi umidi e miti.
  2. Boletus aereus: conosciuto come porcino nero o bronzino; è la specie più amante dei climi caldi (termofila); predilige i boschi di querce e castagni, ha un cappello scuro, bruno nerastro con sfumature color del bronzo.
  3. Boletus aestivalis: chiamato anche porcino estivo, appare nei mesi più caldi, si trova principalmente nei boschi di latifoglie e ha un cappello chiaro e vellutato; può nascere anche dopo brevi temporali.
  4. Boletus pinophilus: il porcino moro, rosso o brisa mora, amante dei climi più freschi, che si caratterizza per peso specifico elevato, l'aspetto massiccio, il cappello color rosso vinaccia; legato sia a conifere, sia a latifoglie.

Scopri le quattro specie di porcini presenti in Italia

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Boletus pinophilus, porcino moro, brisa mora. - Foto di Nicolò Oppicelli
Boletus pinophilus, una delle quattro specie di funghi porcini presenti in Italia.

I porcini non sono solo apprezzati per il loro sapore delizioso ma anche per il loro valore economico; sono tra i funghi più commercializzati al mondo, con una domanda costante nei mercati internazionali; la raccolta dei porcini è una tradizione radicata in molte culture europee, dove intere famiglie si dedicano alla ricerca di questi preziosi funghi durante la stagione. È fondamentale non confondere il genere Boletus con la famiglia Boletaceae; la famiglia Boletaceae comprende molte altre specie di funghi, alcune delle quali sono spesso associate nel linguaggio comune ai boleti, come Rubroboletus satanas e Tylopilus felleus; tuttavia, per maggiore precisione scientifica, dovremmo riferirci a queste specie con il loro nome corretto, anche se può sembrare uno scioglilingua micologico.

Leccinum versipelle, una delle tante specie di Boletaceae presenti in Italia; commestibile.

Una storia antica

I porcini, così come li conosciamo oggi, sono il risultato di milioni di anni di evoluzione; si stima che la loro origine risalga a circa 39 milioni di anni fa, anche se alcune stime indicano 34 milioni di anni; questo lungo percorso evolutivo ha permesso ai porcini di sviluppare le loro caratteristiche uniche e di adattarsi a una vasta gamma di ambienti a livello globale, affrontando importanti sfide dal punto di vista sia climatico, sia evolutivo. Un aspetto interessante del genere Boletus è che, ad oggi, nessuna specie è conosciuta come letale per l’uomo, nonostante esista una specie nota popolarmente come porcino malefico (Rubroboletus satanas) che però in realtà risulta solo debolmente tossica; tuttavia, è essenziale raccogliere i funghi con conoscenza e cautela; molti raccoglitori inesperti potrebbero confondere i porcini con specie simili ma non commestibili, amare, o indigeste; per questo motivo, si raccomanda sempre di consultare un esperto micologo prima di consumare funghi raccolti in natura.

Rubroboletus satanas - foto di Bruno De Ruvo
Rubroboletus satanas, il porcino "malefico"; è una Boletacea debolmente tossica.

Clima da porcini

Saper diversificare le giuste condizioni climatiche adatte ai porcini, non è sicuramente impresa semplice. Dato per assodato che il clima gioca un ruolo cruciale nella crescita dei porcini, una regola generica li vede prosperare meglio in ambienti con temperature moderate e un'adeguata umidità; la combinazione di piogge abbondanti seguite da periodi di sole è ideale per stimolarne la crescita; i boschi misti di latifoglie e conifere, con un sottobosco umido e ben drenato, offrono le condizioni ottimali; inoltre, l'assenza di gelate tardive in primavera e di eccessiva siccità in estate favorisce lo sviluppo di queste specie; il microclima del sottobosco, con una buona circolazione d'aria e ombra parziale, è essenziale per mantenere le giuste condizioni di umidità e temperatura; questi fattori combinati contribuiscono a creare il "clima da porcini generico", che permette a questi funghi di crescere rigogliosi e abbondanti nel territorio della nostra Penisola.

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