Funghi e zecche: come proteggersi, come rimoverle

Funghi e zecche: come proteggersi, come rimoverle

La zecca è un piccolo acaro, appartenente alla classe degli Aracnidi, noto per la sua capacità di trasmettere malattie agli esseri umani e agli animali. Tra le varie specie, la zecca dei boschi (Ixodes ricinus) è particolarmente pericolosa. Questo parassita, di colore scuro e di dimensioni variabili dai 2 agli 8 mm, vive prevalentemente in erba alta e cespugli, specialmente in zone collinari e umide. La sua presenza è spesso associata ai luoghi dove crescono funghi primaverili, come verpe e spugnole, e a poco a poco che la stagione entra nel vivo, sembrano quasi spostarsi seguendo la crescita delle varie specie, rendendo la ricerca funghi un'attività a rischio. Questo perché le zecche si nutrono di sangue, attaccandosi alla pelle dell'ospite attraverso una puntura che può avvenire in qualsiasi stagione, ma è più frequente in primavera ed estate. Se non viene rimossa entro 36-48 ore, la puntura -in genere indolore- può divenire causa problemi di salute significativi

Perché si attacca all'uomo?

La zecca si attacca all'uomo in quanto necessità di sangue per completare il suo ciclo vitale, che include le fasi di sviluppo da larva a ninfa e infine ad adulto. Attraverso segnali chimici, termici e olfattivi, la zecca riesce a percepire la presenza di un potenziale ospite, come un essere umano, e si arrampica sull'erba alta o sui cespugli in attesa del passaggio. Una volta sull'ospite, la zecca utilizza le sue robuste chelicere per penetrare la pelle e inserire il suo ipostoma, una struttura simile a un arpione che le permette di rimanere saldamente ancorata mentre si nutre del sangue. Questo processo è facilitato dalla secrezione di sostanze anticoagulanti e anestetiche, che riducono il dolore e impediscono la coagulazione del sangue, permettendo alla zecca di nutrirsi indisturbata per diverse ore o addirittura giorni. La necessità di sangue per la loro sopravvivenza e riproduzione rende le zecche parassiti efficaci e adattabili, pronti a sfruttare ogni opportunità di attacco.

Rimozione e prevenzione

Contrariamente alle vecchie credenze, la zecca non deve essere uccisa con olio o altre sostanze, né bruciata con sigarette o aghi arroventati, poiché queste pratiche possono provocare il rigurgito del parassita, aumentando il rischio di infezione. La rimozione corretta consiste nell'afferrare la zecca con una pinzetta il più vicino possibile alla pelle, tirando con una leggera torsione senza strapparla. La zona della puntura va disinfettata. È consigliabile segnare la data di rimozione, monitorare l'area per i successivi 20 giorni, prestando attenzione all'eventuale comparsa di un eritema migrante, segno di possibile infezione da Borrelia, agente della Borreliosi di Lyme, una delle patologie più comunemente trasmesse dalle zecche, e rivolgersi al medico curante in caso di problematiche. Ma le zecche possono trasmettere alle persone anche agenti patogeni responsabili di diverse malattie quali rickettsiosi (febbre bottonosa del Mediterraneo), encefalite virale da zecche (TBE, Tick Borne Encephalitis), e la febbre emorragica di Crimea-Congo (CCHF); si tratta di zoonosi, cioè di malattie veicolate dal morso o dalla puntura della zecca. In Italia, la prevenzione contro queste patologie è diventata una priorità sanitaria, specialmente nelle aree endemiche come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto-Adige. In Italia, sono disponibili due tipi di vaccini per l'encefalite da zecca: Ticovac 0,25 ml per bambini (1-15 anni) e Ticovac 0,5 ml per adulti (dai 16 anni in su). Questi vaccini contengono il virus inattivato e richiedono un ciclo di tre dosi: la seconda dose viene somministrata a distanza di 1-3 mesi dalla prima, e la terza dose tra 5 e 12 mesi dalla seconda; tale vaccinazione viene consigliata per chi risiede o trascorre molto tempo in aree rurali e boschive, particolarmente nelle regioni del Nord-Est italiano ove è endemica la pericolosa TBE, encefalite virale da zecche.

Come ridurre il rischio di puntura

Per prevenire le infezioni portate dalle zecche durante trekking alla ricerca di funghi, è essenziale adottare misure di protezione adeguate, visto che spesso si è a contatto con la terra e si passa nella vegetazione fitta. Ecco alcune raccomandazioni:

    • Indossa scarpe chiuse o stivali, ghette, maglie a maniche lunghe infilate nei pantaloni e pantaloni lunghi infilati nei calzini o calzettoni.
    • Usa un cappello o copricapo per proteggere la testa.
    • Preferisci abiti di colore chiaro per individuare facilmente eventuali zecche.
    • Scuoti gli indumenti prima di risalire in auto, al termine dell'escursione.
    • Controlla attentamente la pelle di tutto il corpo al termine della passeggiata, concentrandoti su ascelle, inguine, gambe, ombelico e collo. Controlla anche intorno a braccialetti e orologi: a volte si nascondono in zone impensabili!
    • Tratta i cani con prodotti repellenti contro i parassiti esterni (collari, spot-on) e ispezionali periodicamente, specialmente dopo passeggiate. Controlla attentamente il muso, le orecchie, le ascelle, l’inguine e l’addome.
    • Consapevolezza: nonostante le zecche siano più attive in determinati periodi e aree, non escludere la loro presenza in contesti non usuali.

Adottare queste misure preventive può ridurre significativamente il rischio di punture di zecche e delle conseguenti infezioni.

Zecche e animali domestici

Gli animali domestici, in particolare cani e gatti, sono spesso vittime delle zecche. Questi parassiti si localizzano principalmente sul bordo delle orecchie, sul muso, intorno alla coda, sotto le ascelle, nella regione inguinale e tra le dita delle zampe. Le zecche possono rimanere attaccate per 3-10 giorni, durante i quali si nutrono del sangue dell'animale e possono trasmettere malattie attraverso il rigurgito. Per prevenire infestazioni, è consigliabile l'uso di collari antiparassitari o trattamenti specifici durante i mesi più caldi, e controllare regolarmente gli animali dopo passeggiate o sessioni di ricerca di tartufi. Se si trova una zecca sul proprio animale, è importante rimuoverla con attenzione utilizzando una pinzetta e ruotando delicatamente il corpo del parassita prima di staccarlo. Successivamente, è necessario disinfettare la zona e verificare che non siano rimasti frammenti del parassita nella cute.

Zecche e global warming

Il cambiamento climatico sta influenzando significativamente la diffusione e l'attività delle zecche. Con l'aumento delle temperature medie globali e l'allungamento delle stagioni calde, le zecche trovano condizioni sempre più favorevoli per la loro sopravvivenza e riproduzione. In molte regioni, l'attività delle zecche si sta estendendo a periodi dell'anno un tempo inusuali, come l'autunno, e persino l'inverno. Inoltre, la maggiore umidità favorisce la proliferazione di questi parassiti, incrementando il rischio di incontri sgraditi per esseri umani e animali. Il riscaldamento globale sta anche permettendo alle zecche di colonizzare nuove aree geografiche, spostandosi verso nord e in altitudini maggiori. Questo fenomeno comporta un aumento dei casi di malattie trasmesse da zecche in regioni precedentemente non colpite, rendendo la prevenzione e la consapevolezza ancora più cruciali. La zecca rappresenta pertanto un parassita insidioso, capace di trasmettere gravi malattie se non gestito correttamente. La prevenzione, la corretta rimozione e la tempestiva consultazione medica sono fondamentali per minimizzare i rischi associati alla sua puntura.

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