Bollettino Funghi - 29/08/2024

Bollettino Funghi - 29/08/2024
Benvenuti al nostro appuntamento con le osservazioni meteorologiche e micologiche, dove analizziamo il clima delle ultime settimane e le previsioni per il futuro. Questo progetto nasce con l'obiettivo di monitorare lo sviluppo fungino su tutto il territorio italiano, con un approccio scientifico che va oltre i soli funghi commestibili. La raccolta e l'analisi di dati meteorologici e ambientali serve per comprendere meglio le dinamiche della crescita fungina e il loro legame con le condizioni climatiche locali, contribuendo alla conoscenza della diversità micologica della nostra Penisola.
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Potete consultare le previsioni di crescita per le vostre località preferite, utilizzando la funzione di ricerca disponibile qui sotto. Verifica le ipotesi previsionali di crescita funghi

Situazione generale

Le piogge intermittenti di agosto sembrano aver finalmente smosso un poco la situazione micologica. E aldilà delle aree di ricerca dove i temporali intermittenti intercorsi fra il 6 e il 9 agosto hanno permesso una prima comparsa di funghi, e le zone dove l’instabilità e le precipitazioni fra il 15 e il 19 agosto hanno rinvigorito i luoghi di ricerca stanandoli da condizioni climatiche più aride, gli ultimi giorni, dal 24 al 27 agosto, hanno visto qualche rovescio più abbondante in diversi areali, facendo presagire così buone condizioni in arrivo per la prima decade di settembre. A livello generale, la presenza fungina sembra essere in aumento; discrete condizioni permangono dove ha piovuto ad inizio mese e dove le prime nascite sono state rafforzate dagli ultimi passaggi perturbati, ma le precipitazioni più recenti (24-27/8) prospettano una condizione migliorativa della crescita nelle settimane a venire; rispetto alle stagionalità passate, però, il mese di agosto sembra chiudersi con un deciso delta negativo nell'intera Penisola.

Nord Italia -osservazioni-

L'ultima decade di agosto 2024 è stata caratterizzata da una notevole instabilità atmosferica, con il passaggio di diverse perturbazioni che hanno portato piogge diffuse e temporali, soprattutto nelle regioni nord-occidentali, sulle aree montane e lungo le coste liguri. Episodi di nubifragi e grandinate hanno causato disagi locali. In base alla natura stagionale e al tipo di precipitazione, vi sono state aree con accumuli significativi di 30-40 mm in 5-6 ore, mentre altre sono state solo sfiorate da piovaschi brevi o semplici fulminazioni senza apporto idrico sostanziale. Nonostante l’instabilità, le temperature sono rimaste estive e poco sopra la media, con un lieve calo durante gli eventi temporaleschi. Le minime hanno registrato una leggera diminuzione, offrendo un po' di sollievo notturno; la coda di un fronte atlantico potrebbe ulteriormente rinfrescare le Alpi e alcune zone del Nordovest, favorendo una crescita fungina più diffusa. In diversi areali del Piemonte e della Valle d'Aosta occidentale, della Liguria interna, dell’Appennino emiliano, nelle zone montane del Veneto e del Trentino orientale, si osservano buone condizioni per la crescita fungina, localmente anche abbondante, sebbene altrove possa essere del tutto assente. In molte zone colpite dalle piogge del 24-26 agosto, si prevede un incremento dello sviluppo fungino a partire dal 7-9 settembre; qualche giorno prima per le zone dove ha piovuto abbondante anche intorno a ferragosto; mentre negli areali con già una discreta presenza micologica, la crescita dovrebbe proseguire senza ostacoli significativi. Le prospettive sono meno ottimistiche per le aree che hanno visto poche precipitazioni fino ad ora, ma un moderato ottimismo è comunque giustificato; la settimana entrante, inoltre, sembra essere decisiva in termini di condizioni climatiche per favorire o meglio alcuni areali a scapito di altri per la crescita dei funghi. E per molte località alpine ad alta quota, la prima decade di settembre, in genere, è l'ultima "chiamata" alle precipitazioni in vista dell'autunno!

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Sul sito di 3Bmeteo, potete accedere a numerosi contenuti, compresa la possibilità di ricercare la località di vostro interesse per verificare i dati storici registrati, inclusi quelli pluviometrici, di temperatura e umidità.

Centro Italia -osservazioni-

Nell'ultima decade di agosto 2024, il Centro Italia ha sperimentato un iniziale sviluppo di temporali pomeridiani, soprattutto lungo l'Appennino, dove l'instabilità atmosferica è stata accentuata dall'interazione tra aria calda e umida e le correnti fresche provenienti dal Nord. Piogge significative si sono verificate sia sull'Appennino tosco-emiliano che su quello umbro-marchigiano. La giornata del 18 agosto ha visto precipitazioni localizzate ma abbondanti, che hanno contribuito a rivitalizzare il sottobosco, creando condizioni favorevoli per la crescita dei funghi nelle settimane successive. Le temperature, rispetto alla fase rovente di Ferragosto, hanno subito un lieve calo, restando comunque elevate nelle zone costiere e di pianura. L'incostanza delle precipitazioni ha portato a una crescita micologica irregolare. Alcuni boschi montani tra Lazio e Abruzzo, così come tra Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, hanno visto crescite fugaci di porcini estivi e altre specie micologiche, con piccole "isole" felici di presenza fungina, con abbondanza di porcini estivi (Boletus aestivalis). Le condizioni favorevoli degli ultimi giorni, se seguite da un clima più variegato con ulteriori giornate umide e piovose, potrebbero stimolare un incremento dello sviluppo fungino, in particolare nelle aree che hanno ricevuto piogge intorno al 18 agosto. In alcune località, dove sono stati registrati piovaschi intorno al 7-9 agosto, si sta già osservando una crescita fungina, anche se sporadica. Questa combinazione di temporali intensi nell'entroterra e condizioni più stabili sulle coste è tipica della fine di agosto, quando le prime influenze autunnali iniziano a farsi sentire, ma il calore estivo rimane predominante, creando forti contrasti termici e una conseguente instabilità atmosferica. Alcune aree delle colline toscane e dell'Appennino umbro-marchigiano hanno registrato un lieve aumento della crescita di funghi, specialmente nelle faggete e nelle abetaie più umide. Tuttavia, si è trattato di una crescita limitata e con una scarsa varietà micologica. Le prospettive future dipenderanno strettamente dall'andamento meteorologico delle prossime settimane. Un leggero calo delle temperature, accompagnato da ulteriori precipitazioni, potrebbe migliorare significativamente le condizioni per lo sviluppo fungino nelle zone montane del Centro Italia. Si invita comunque a verificare il proprio contesto territoriale per comprendere al meglio le dinamiche locali che favoriscono la crescita dei funghi.

Presenza incostante di Boletus aestivalis, porcino estivo, nelle zone appenniniche centrali.

Sud Italia -osservazioni-

Nell'ultima decade di agosto 2024, il Sud Italia ha vissuto un contrasto meteorologico marcato tra la stabilità delle aree costiere e l'instabilità delle zone interne e montuose. Le coste hanno goduto di un clima prevalentemente soleggiato e caldo, con temperature elevate che si sono mantenute tra i 32 e i 36 gradi, senza significative variazioni. Nelle aree interne, in particolare sull'Appennino campano, le zone montane della Basilicata e della Calabria, si sono verificati temporali pomeridiani di intensità variabile. Dopo le precipitazioni inaspettate e molto localizzate del 20 agosto, una serie di temporali più organizzati si è manifestata tra il 24 e il 27 agosto. Questi fenomeni hanno portato piogge intense, grandinate e raffiche di vento particolarmente forti, con accumuli che in alcune località hanno superato i 30-40 mm in poche ore. Anche la Sicilia e la Sardegna hanno registrato condizioni meteorologiche variabili, con temporali isolati nelle zone interne. In particolare, i Nebrodi in Sicilia e piccole fasce sul Gennargentu in Sardegna hanno visto temporali brevi ma localmente intensi, precursori a possibili buoni condizioni per uno sviluppo fungino. E proprio relativamente al fronte micologico, i temporali verificatisi tra l'8-9 agosto e il 15-17 agosto hanno favorito una rapida comparsa di funghi nelle zone montuose della dorsale calabrese, in alta Basilicata, sui monti Picentini, sul Matese e in alcune aree montane della Sicilia, come i Nebrodi e le Madonie. Tuttavia, la distribuzione estremamente localizzata delle precipitazioni ha mantenuto le condizioni micologiche complessivamente scarse, limitando la diffusione dei funghi in areali circoscritti (da dove, comunque, sono pervenute interessanti segnalazioni di presenza fungina). Con l'avvicinarsi di settembre, le previsioni a medio termine indicano un possibile incremento delle temperature, soprattutto lungo le coste, accompagnato dalla persistenza dell'instabilità nelle aree montuose. Questo scenario potrebbe favorire ulteriori temporali nelle regioni interne, con un impatto positivo sulle condizioni ambientali locali e una probabile crescita fungina nelle aree montane e submontane di Campania, Calabria, Sicilia e Basilicata. Tuttavia, nelle zone pianeggianti o costiere, così come in Sardegna e Puglia, sarà necessario qualche giorno in più di pioggia per migliorare le condizioni. Le prospettive per l'autunno sembrano comunque svoltare lentamente in positivo, a patto che le precipitazioni si intensifichino nelle prossime settimane e che le temperature -specie quelle notturne- inizino a calare un po'.

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