Bollettino Funghi 24.09.2024

Bollettino Funghi 24.09.2024
Boletus aereus, bronzino, porcino nero; protagonista nelle colline di tutta la Penisola!
Benvenuti al nostro appuntamento con le osservazioni meteorologiche e micologiche, dove analizziamo il clima delle ultime settimane e le previsioni per il futuro. Questo progetto nasce con l'obiettivo di monitorare lo sviluppo fungino su tutto il territorio italiano, con un approccio scientifico che va oltre i soli funghi commestibili. La raccolta e l'analisi di dati meteorologici e ambientali ci aiutano a comprendere meglio le dinamiche della crescita e il legame con le condizioni climatiche locali, contribuendo alla conoscenza della diversità micologica della nostra Penisola.

In questi giorni l’Italia è stata nuovamente colpita da condizioni meteorologiche estreme, in particolare in Emilia Romagna e in alcune zone Marche. In queste regioni, piogge torrenziali hanno registrato accumuli fino a 2o0 ed oltre millimetri in alcune aree, con la provincia di Ravenna e l'Appennino Bolognese tra le zone più colpite. Le inondazioni diffuse hanno causato migliaia di sfollati. La violenza delle precipitazioni ha innescato frane e allagamenti, provocando danni significativi alle infrastrutture e l’interruzione della circolazione ferroviaria su diverse linee. La speranza è che questi territori possano presto ritornare alla normalità, benché la frequenza di fenomeni di tale intensità in alcune parti della nostra Penisola si stia purtroppo intensificando. Nel resto d’Italia, le condizioni meteorologiche sono rimaste nella norma per questo periodo di transizione tra estate e autunno. Giornate umide e piovose, soprattutto in alcune aree del Sud Italia, nel Nord-Ovest, nel Sud della Sardegna e nella Sicilia centrale, si sono alternate a periodi soleggiati. Tuttavia, i venti sfavorevoli non hanno creato un contesto ideale per la fruttificazione fungina. L’abbassamento delle temperature medie, tuttavia, ha favorito un aumento della crescita fungina nelle aree che hanno beneficiato di piogge consistenti tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, come già indicato nel bollettino precedente; le prospettive a medio termine sembrano ottimali, mentre per quelle a breve termine, in questa settimana, andrà valutato l'impatto delle precipitazioni previste e visibili sul sito ufficiale di 3BMeteo.

Nord Italia

In diverse regioni del Nord della Penisola, ha iniziato a svilupparsi una discreta crescita fungina, caratterizzata da una diffusione a "macchia di leopardo". Nonostante le abbondanti precipitazioni, i funghi non si sono manifestati ovunque in maniera omogenea. Le condizioni più favorevoli si sono verificate nelle zone riparate dai venti asciutti o in contesti forestali con un’umidità sufficiente a supportare la fruttificazione. Laddove le piogge sono state troppo abbondanti e concentrate in poco tempo, i terreni non sono riusciti ad assorbire correttamente l'acqua, creando fenomeni di ristagno idrico. Questo ha reso difficile la crescita dei funghi, ostacolando lo sviluppo ottimale del micelio e provocando danni al sottobosco, come erosioni e dilavamenti. Le piogge troppo violente hanno addirittura creato situazioni di deflusso superficiale che, in alcuni casi, hanno allontanato spore e miceli, compromettendo così la crescita. Negli areali dove invece le piogge sono state più moderate e ben distribuite, si sono registrate buone crescite di Boletus aereus e Amanita caesarea, mentre nelle aree alpine, specialmente nel Nord-ovest, la presenza del Boletus edulis è visibilmente calata. Questo perché le basse temperature e l'umidità insufficiente dopo le forti piogge hanno rallentato lo sviluppo micologico, riducendo anche la varietà di specie precedentemente osservata. Al contrario, nelle regioni alpine orientali, le condizioni si sono dimostrate più favorevoli, con una buona variabilità di specie fungine; ben rappresentata in linea generale è stata la nota mazza da tamburo o Macrolepiota procera, specie edule cotta, amante dei periodi umidi e piovosi.

Macrolepiota procera, una specie edule, frequente in periodi di prolungata piovosità.

In ambito appenninico, si è notata una crescita continua di Boletus pinophilus e Boletus edulis, in particolare nelle faggete tra l'Emilia-Romagna e la Toscana, così come in alcune aree della Liguria più occidentale. In alcune località specifiche, le nascite fungine si sono rivelate anche abbondanti, pur limitate prevalentemente alle specie di porcini. È interessante notare come, in queste regioni, le condizioni meteo, seppur irregolari, abbiano favorito la nascita di porcini nelle zone meglio riparate dal vento e con una maggiore capacità di trattenere l'umidità nel sottobosco. Tuttavia, i danni causati dalle piogge intense non sono da sottovalutare: in molte aree, l'erosione da parte dei temporali può aver alterato in parte l'habitat naturale dei funghi, impedendo una ripresa ottimale delle nascite quantomeno in tempi rapidi. Le previsioni meteo per i prossimi giorni segnalano nuove precipitazioni abbondanti, che potrebbero ulteriormente rallentare la crescita fungina nel Nord Italia, soprattutto nelle aree già colpite da piogge eccessive. Tuttavia, nelle zone dove il microclima si è mantenuto più equilibrato, si prevede una ripresa delle nascite. Le regioni collinari e le foreste prealpine, in particolare, mostrano un potenziale per una crescita promettente, a condizione che le temperature non scendano ulteriormente e che non vi siano nuovi episodi di vento intenso che potrebbe aggravare la siccità superficiale del suolo. Nel complesso, il quadro del Nord-Italia rimane incerto: le condizioni meteo degli ultimi giorni hanno favorito uno sviluppo altalenante e poco omogeneo delle nascite fungine. Mentre alcune zone stanno sperimentando una discreta-buona "buttata" di funghi, altre aree restano ferme al palo, in attesa di un equilibrio climatico più favorevole. Non resta che monitorare attentamente l'evolversi delle condizioni meteorologiche nelle prossime giornate per capire se queste nascite si consolidano o se resteranno un fenomeno frammentato. (nota: ovviamente, l'etica del progetto non prevede di fornire indicazioni specifiche al fine anche di preservare i territori oggetto di crescita; potete però ricercare una parte dei dati da noi analizzati direttamente dalla funzione di ricerca della località di vostra preferenza, cliccando QUI). Se dovessimo sbilanciarci, per dare un suggerimento ai cercatori, la tendenza per questo fine settimana sembrerebbe ottimale, senonché le previsioni per i prossimi giorni indicano possibili, abbondanti precipitazioni che rallenterebbero ulteriormente la ripresa delle nascite nell'intero contesto del nord della Penisola. Non dimentichiamoci di affrontare anche il bosco in sicurezza, specie se le previsioni non sono delle migliori.

Centro italia

Nel Centro della Penisola, a parte gli episodi di allagamenti in alcune zone delle Marche, tra il 17 e il 23 settembre il clima ha mostrato instabilità, caratterizzata da piogge sporadiche e temporali isolati, soprattutto nelle aree appenniniche di Toscana, Umbria e Lazio. Nonostante ciò, si è mantenuta una discreta crescita micologica nelle zone collinari e submontane, con la presenza di Boletus aestivalis, accompagnata localmente da una buona abbondanza di Boletus aereus, soprattutto nelle colline di Umbria, Abruzzo e Molise. Le faggete del Lazio e dell'Abruzzo hanno mostrato una discreta variabilità micologica. Per quanto riguarda la Toscana centrale, la presenza fungina si è confermata buona, sebbene limitata agli areali più precoci nello sviluppo. Se le condizioni meteo rimarranno favorevoli, verso la fine della settimana e l’inizio della prossima, si prospetta una significativa variabilità micologica, specialmente nelle foreste di macchia, castagneti e faggete a quote intermedie. Anche le regioni collinari di Umbria e Abruzzo, che hanno visto un leggero rallentamento nella crescita fungina, dovrebbero riprendere il ritmo di crescita, con le zone montane probabilmente al seguito. Nelle Marche, dopo una settimana di buona crescita micologica, ed episodi di forti acquazzoni localizzati, il sottobosco avrebbe ora bisogno di una settimana in buona parte soleggiata per una pronta ripresa. Se le condizioni atmosferiche miglioreranno, si prevede un aumento significativo della crescita di funghi nel Centro Italia, con un mix interessante di specie nelle faggete, nei castagneti e nelle cerrete a quote intermedie.

Esemplare maturo di Boletus aereus, porcino nero, in una sughereta mediterranea.

Sud Italia

Dal 17 al 23 settembre 2024, il Sud Italia ha sperimentato una notevole variabilità meteorologica, con accumuli importanti in alcune zone specifiche, che probabilmente favoriranno la ripresa di già buone condizioni boschive negli areali delle zone submontane della Campania interna, del Gargano, della Basilicata centrale e delle montagne calabresi, dalla Sila all'Aspromonte, dove le buone crescite di questi giorni, seppur rallentate dal passare di fenomeni perturbati, sembrerebbero potersi protrarre per l'intero arco di questa settimana. In linea generale però, la situazione dovrebbe migliorare nell'arco della prossima settimana, con un’aspettativa di crescita micologica più significativa, se le precipitazioni si manterranno moderate e s'intervalleranno a giornate soleggiate. In Sardegna, nonostante giornate dove il vento di Maestrale ha inciso parecchio nelle zone occidentali, si sono verificate buone per quanto fugaci comparse di porcini neri, Boletus aereus accompagnati da specie tipiche dei climi termofili, come il commestibile Hemileccinum impolitum; sembra delinearsi, viste le previsioni entranti, un quadro positivo sull'intero territorio isolano per la prima e la seconda settimana di ottobre. Ottimo il quadro della variabilità micologica anche nella Sicilia centrale, dove già da qualche settimana si intravedeva un quadro positivo, in particolare sui Nebrodi e sulle zone montuose orientali, dove -oltre alla presenza di specie fungine commestibili- si sono osservate entità infrequenti e d'interesse scientifico, dato testimoniato anche dalle esposizioni tenute dai gruppi micologici sul territorio; fra questi il raro, privo d'interesse alimentare ma magnifico Rubroboletus demonensis, specie peraltro descritta proprio da esperti micologi della Regione. Per il meridione, sembrano profilarsi condizioni piuttosto favorevoli per la crescita micologica, con buone prospettive per le prossime settimane, specialmente nelle aree che saranno meno colpite da venti intensi e precipitazioni eccessive in questi giorni.

Il raro e bellissimo Rubroboletus demonensis, specie non edule. (foto Gianrico Vasquez)

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