Bollettino Funghi - 22 Agosto 2024

Bollettino Funghi - 22 Agosto 2024
Boletus aestivalis, fungo porcino estivo, in un bosco collinare in seguito a forti temporali estivi.
Benvenuti al nostro terzo appuntamento con le osservazioni meteo e micologiche, dove analizziamo il clima delle ultime settimane e le previsioni future. Questo progetto ha l'obiettivo di monitorare lo sviluppo fungino in tutta la Penisola, senza limitarsi esclusivamente ai funghi commestibili. Potete consultare le previsioni di crescita per le vostre località utilizzando la funzione di ricerca disponibile qui sotto.

Instabilità e precipitazioni fra il 15 e il 19 agosto hanno sicuramente stimolato la fantasia di molti appassionati e cercatori di funghi, anche se poi il risultato complessivo del fronte perturbato di Ferragosto e dei giorni successivi lascia non poche perplessità sui risultati che potrà mostrare relativamente alla crescita dei funghi per l’ultima settimana dell’ottavo mese dell’anno. A livello generale, la presenza fungina attuale risulta ancora scarsa, con qualche nucleo di crescita attivo in diverse zone delle Alpi Liguri, dell’Appennino Emiliano e in alcune località delle zone alpine più a nord-est, dove s'inizia ad avere il sentore di una nascita fungina più imminente; qualche fascia di presenza fungina permane anche nelle zone submontane del Centro e Sud Italia, con le precipitazioni future che potranno fungere da ago della bilancia fra una reale possibile condizione migliorativa della crescita o rimandare ancora le prospettive interessanti per le settimane a venire.

Nord Italia -osservazioni-

Negli ultimi sette giorni, il Nord Italia ha vissuto condizioni meteorologiche variabili, con un'alternanza di giornate stabili e precipitazioni localmente anche intense. Le regioni alpine e prealpine hanno registrato accumuli di pioggia moderati fra il 16 e il 21 agosto, con picchi di precipitazioni nelle aree del Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e in alcune zone costiere della Liguria. Anche il Piemonte ha beneficiato di temporali diffusi, con accumuli attorno ai 50 mm, particolarmente nelle province del Verbano-Cusio-Ossola e di Cuneo, anche se va specificato che molte di queste situazioni sono occorse a macchia di leopardo, ossia i rovesci possono essere stati significativi in alcuni areali, e a pochi chilometri di distanza, pur con tempo instabile, non si sono verificate abbondanti precipitazioni. Di fatto, queste piogge, distribuite in maniera molto irregolare, hanno contribuito solo marginalmente al mantenimento dell'umidità del suolo, con logici estremi fra zone ben coperte dalla pioggia ed areali più esposti al sole o meno interessati dai fenomeni temporaleschi. Le temperature, soprattutto nelle giornate senza pioggia, sono rimaste elevate, con massime che hanno raggiunto e superato i 28-30°C nelle zone di pianura e prealpine, favorendo una rapida evotraspirazione di quanto caduto dal cielo. Dal punto di vista micologico, queste condizioni hanno portato a una crescita fungina molto discontinua. Nelle foreste di faggio su Appennini e Alpi, si sono osservate nascite moderate di specie termofile, inclusi alcuni porcini estivi e qualche specie di Russula, specie nelle zone dell'Emilia-Romagna interessate dai temporali ad inizio agosto. Le aree prealpine hanno mostrato un inizio di fruttificazione di specie tipicamente estive, ma la crescita è stata in generale limitata e frammentata, e ben presto compromessa dalle temperature elevate. Sulle Alpi, stante qualche vallata più riparata o interessata da temporali anche nella prima decade di agosto (prevalentemente nell’alto nord-ovest della Penisola e in alcuni areali del Trentino e dell’Alto-Adige, restando in linea col concetto che qui non forniamo “indicazioni” specifiche ma che poi ognuno può ricercare i dati dei propri luoghi d’interesse), la crescita fungina è stata pressoché stazionaria, con buona copertura micologica negli areali di microselva in alta quota, per funghi da studio. Le condizioni attuali suggeriscono un potenziale micologico moderato, ma proseguiamo auspicando buone prospettive per le aree che hanno ricevuto maggiori precipitazioni a cavallo fra il 15 e il 20 agosto, con un possibile incremento delle crescite da fine mese.

Russula nana, foto di Nicolò Oppicelli
Russula nana, una specie non commestibile degli ambienti alpini di alta quota; si può incontrare nelle zone prative dai 2.000 metri d'altitudine, sino a 2.800-3.000 metri!BoBoBolet

Centro Italia -osservazioni-

Le regioni centrali hanno vissuto una settimana caratterizzata da condizioni prevalentemente stabili e calde, con poche eccezioni legate a temporali isolati lungo la dorsale appenninica. Le precipitazioni sono state sparse e generalmente poco significative, con accumuli che non hanno superato i 30-40 mm nelle zone montuose di Toscana, Umbria e Lazio. Le temperature sono rimaste elevate, con massime che hanno spesso superato i 32-34°C nelle aree interne; condizioni che hanno limitato fortemente l'efficacia delle precipitazioni, impedendo un significativo aumento dell'umidità del suolo necessario per una crescita fungina sostenuta. Nonostante ciò, alcune aree delle colline toscane e dell'Appennino umbro-marchigiano hanno visto un lieve incremento delle nascite di funghi, specialmente nelle faggete e nelle abetaie più umide. Tuttavia, si è trattato di una crescita sporadica e limitata, con una scarsa varietà micologica. Le prospettive per il futuro dipenderanno strettamente dall'andamento meteorologico delle prossime settimane, con la speranza di un leggero calo delle temperature e di ulteriori precipitazioni.

Sud Italia e Isole -osservazioni-

Il Sud Italia e le Isole hanno continuato a essere dominati da un caldo intenso e persistente, influenzato in parte dall’anticiclone subtropicale africano. Le temperature massime hanno frequentemente superato i 35°C, in regioni come la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Le precipitazioni sono state estremamente scarse, con accumuli che non hanno superato i 10-15 mm nella maggior parte delle aree, aggravando ulteriormente la situazione di siccità già presente. Le poche piogge che si sono verificate sono state legate a temporali isolati e di breve durata, che hanno interessato principalmente le zone montuose interne, come i monti Picentini in Campania, il Gargano in Puglia e l’Aspromonte in Calabria; qualche fenomeno intenso si è verificato anche in Sicilia, sia nelle zone montane, sia nella zona dello stretto di Messina. Tuttavia, l’impatto di queste precipitazioni su un terreno ancora arido è stato minimo in termini di umidità del suolo, con qualche fungo che si è però mostrato coraggiosamente sia in diverse zone montane della Lucania e dell’Aspromonte, sia in piccoli areali a quote elevate sul massiccio dell’Etna e sulle montagne dei Nebrodi. In linea generale, comunque, la crescita dei funghi in queste regioni è stata nelle ultime settimane quasi inesistente, con pochissime eccezioni limitate alle aree montuose più fresche e ombreggiate. Le prospettive micologiche rimangono, per questa settimana, ancora piuttosto sfavorevoli (con le zone ove hanno imperversato i temporali come possibili eccezioni), a meno di un cambiamento significativo nelle condizioni meteorologiche, con l’arrivo di un fronte perturbato che possa portare piogge più abbondanti e durature.

Boletus aestivalis, porcino estivo, foto di Nicolò Oppicelli
Boletus aestivalis, un ritrovamento dei primi giorni d'Agosto in una faggeta dell'Appennino Ligure bagnata da fenomeni temporaleschi della seconda decade del mese di Luglio.

Ipotesi previsionali per i prossimi 7-10 Giorni

Per la settimana dal 22 al 29 agosto 2024, il quadro meteorologico sull’Italia presenterà una significativa varietà di condizioni, che potranno riflettersi in diverse dinamiche regionali. Le previsioni sono basate su un'analisi dettagliata dei modelli meteorologici più recenti di 3Bmeteo.

Nord Italia

Le condizioni atmosferiche saranno caratterizzate da un leggero aumento dell'instabilità dovuta all'influsso di correnti atlantiche umide. Queste correnti, spinte verso l'Europa centrale, coinvolgeranno principalmente le regioni settentrionali, con la possibilità d’innescare temporali, in particolare sulle aree alpine e prealpine. Le precipitazioni previste potranno anche assumere carattere localmente intenso, con accumuli di pioggia che potrebbero superare i 50 mm nelle aree più esposte, come le Alpi lombarde e il Trentino-Alto Adige. Nelle zone appenniniche, i fenomeni potranno essere meno intensi ma comunque significativi, in un momento “fungino” che necessita anche di piccoli apporti di acqua per sprintare al meglio verso l’inizio della stagione autunnale. Questi temporali saranno accompagnati da un calo delle temperature, soprattutto nelle aree montane, dove le massime scenderanno sotto i 25°C, mentre in pianura si manterranno attorno ai 26-28°C. L’instabilità sarà più accentuata durante le ore pomeridiane e serali, con possibili grandinate e forti raffiche di vento nelle zone colpite dai temporali più intensi.

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In questa settimana, gli areali di nord-est e nord-ovest assoggettati alle precipitazioni intercorse fra il 7 e l’11 agosto, saranno probabilmente le prime a vedere qualche avvisaglia di crescita fungina, pur permanendo uno status generale di condizioni scarse o non ottimali.

Centro Italia

L'influenza delle correnti atlantiche sarà meno marcata al Centro rispetto al Nord, ma ci saranno comunque episodi di instabilità, soprattutto lungo la dorsale appenninica. Le aree interne di Toscana, Umbria e Lazio potranno vedere temporali isolati, con accumuli di pioggia previsti tra i 20 e i 40 mm. Queste precipitazioni avranno un carattere intermittente e saranno più probabili nelle ore pomeridiane, quando il riscaldamento diurno favorirà lo sviluppo di nubi cumuliformi. Le temperature rimarranno elevate, con massime che oscilleranno tra i 28°C e i 32°C nelle zone interne, mentre lungo le coste si manterranno attorno ai 30°C. Lungo le aree costiere, il rischio di precipitazioni sarà minore, ma non si escludono brevi rovesci o temporali isolati. Nel complesso, le condizioni meteorologiche nel Centro Italia saranno più stabili rispetto al Nord, ma con momenti di instabilità che potrebbero interrompere periodi più soleggiati; ne consegue che anche in questa settimana, la crescita fungina resterà molto limitata a pochi areali riparati o zone con precipitazioni significative intercorse a cavallo della data di ferragosto.

Sud Italia e Isole

Le regioni meridionali e le Isole saranno ancora sotto l’influenza di un robusto campo di alta pressione, che garantirà condizioni prevalentemente stabili e calde. Le temperature massime si manterranno elevate, con valori che potranno superare i 35°C in Sicilia e Sardegna, con picchi che potrebbero toccare i 38°C nelle aree interne della Puglia e della Calabria. Le precipitazioni saranno molto scarse, con qualche isolato temporale possibile solo nelle zone montuose interne, come sull’Aspromonte e sulle Madonie, dove i rilievi potrebbero favorire un leggero incremento dell’instabilità atmosferica. Tuttavia, gli accumuli previsti saranno molto limitati, occasionalmente superiori ai 15-20 mm. La persistenza dell’alta pressione continuerà a mantenere condizioni di caldo secco, contribuendo ad un'accentuata evaporazione e alla riduzione dell’umidità del suolo, anche se non sono escluse sorprese fungine nelle località più in quota, in quanto specie in Calabria e Sicilia, alcuni specie di funghi, compresi i porcini, hanno spesso dimostrato una sorprendente capacità di reazione e crescita anche con precipitazioni poco o nulla favorevoli.

E settembre?

Portando lo sguardo verso l’inizio di settembre, i modelli meteorologici indicano un possibile cambio di scenario. Al Nord, l’instabilità potrebbe attenuarsi temporaneamente con un rinforzo dell’alta pressione, portando a giornate più soleggiate e stabili. Tuttavia, è possibile che nuove perturbazioni atlantiche si affaccino verso l'Italia verso la fine della prima decade di settembre, riportando piogge e temporali soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche del Centro, con un possibile incremento della crescita fungina nella prima decade di settembre sulle Alpi e in alcune zone Appenniniche. Al Centro-Sud, l'alta pressione inizialmente potrebbe mantenere il suo dominio, con temperature ancora elevate e poche precipitazioni. Questo suggerisce che l'estate meteorologica potrebbe prolungarsi, specialmente nelle regioni meridionali e sulle isole maggiori, dove il caldo potrebbe persistere fino alla metà di settembre, con solo un graduale abbassamento delle temperature e un aumento della probabilità di piogge man mano che la stagione avanza (fattore di fatto in linea con la maggiorparte degli anni dell’ultimo ventennio).

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