Bollettino Funghi - 13 Agosto 2024

Bollettino Funghi - 13 Agosto 2024
Boletus edulis, porcino comune. Luglio 2024 non è stato un mese facile per la sua crescita.

Prossimo aggiornamento previsto: giovedì 22 Agosto 2024

Benvenuti al nostro secondo appuntamento con le osservazioni meteo e micologiche, dove analizziamo il clima delle ultime settimane e le previsioni future. Vi invitiamo a condividere le vostre osservazioni all'indirizzo e-mail funghi@3bmeteo.com Questo progetto ha l'obiettivo di monitorare lo sviluppo fungino in tutta la Penisola, senza limitarsi esclusivamente ai funghi commestibili. Potete consultare le previsioni di crescita fungina per le vostre località utilizzando la funzione di ricerca disponibile qui sotto.

La prima decade di agosto 2024 offre un quadro complesso e variegato per la crescita dei funghi in Italia. L'analisi delle recenti condizioni climatiche, delle precipitazioni cumulate e delle previsioni meteo consente di delineare un bollettino che considera le differenze regionali e le prospettive per la raccolta di funghi nei prossimi giorni. Tuttavia, è importante sottolineare che i funghi sono spesso meno prevedibili del meteo stesso: nonostante le condizioni attuali non siano ottimali, potrebbero comunque verificarsi inattese crescite in diverse località, specie quelle più riparate o colpite da temporali negli ultimi 15 giorni.

Boletus aestivalis, porcino estivo; fra fine luglio ed inizio agosto 2024 si è mostrato in alcune località dell'Appennino Ligure, Tosco-Emiliano, Marchigiano e in alcune zone del Lazio.

Nord Italia -osservazioni-

Nelle ultime due settimane, il Nord Italia ha beneficiato di condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto ad altre regioni del Paese. In particolare, alcune zone alpine e prealpine hanno registrato precipitazioni significative, con accumuli di pioggia che hanno raggiunto anche 80-90 mm. Anche alcune località appenniniche hanno sfiorato queste cifre, suggerendo condizioni micologiche promettenti, per quanto la pioggia sia caduta a zone in maniera molto, molto discontinua. Le piogge più significative si sono verificate nelle Alpi e Prealpi, specialmente nelle regioni di Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, mentre in modo più sporadico in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Le date chiave con le precipitazioni più intense sono state il 24, 26 e 28 luglio, con aree locali interessate da piovaschi intensi. In molte di queste località si stava attraversando una fase di transizione tra una piccola crescita fungina estiva e un periodo più asciutto delle foreste. Nelle faggete appenniniche si è riscontrata una buona crescita di porcini estivi, mentre nelle abetaie alpine il riscontro micologico è rimasto piuttosto scarso, con una discreta presenza di specie termofile nel nord-est della Penisola e nei versanti più riparati delle zone alpine. Nella prima settimana di agosto, fenomeni intermittenti e localmente intensi hanno interessato diversi areali del Nord, prevalentemente nelle zone di pianura e prealpine, senza però apportare significativi benefici in termini di umidità del suolo, data la rapida evotraspirazione causata dalle elevate temperature diurne e dal cielo sereno.

Centro Italia -osservazioni-

Nel Centro Italia, le precipitazioni sono state più sporadiche e meno abbondanti, con accumuli interessanti intorno ai 40-50 mm nella terza decade di luglio, soprattutto in alcune aree montuose di Toscana, Umbria e Lazio. Queste precipitazioni hanno portato a una rapida fruttificazione di porcini estivi e persino di porcini neri, accompagnati però da ben poche altre specie sia eduli, sia d'interesse micologico. Tuttavia, il caldo estivo persistente ha limitato l'efficacia delle piogge nel promuovere la crescita fungina, con temperature massime che hanno spesso superato i 33°C e punte fino a 37°C nelle aree interne di Toscana, Umbria e Lazio. Le aree appenniniche hanno visto un miglioramento delle condizioni del suolo, ma le nascite di funghi sono rimaste sporadiche e poco variegate, in linea con il trend stagionale. Ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più dalle zone montuose a cavallo fra Lazio e Abruzzo e sull’Appennino Marchigiano, ma le temperature diurne hanno rapidamente ridotto il potenziale di questa prima crescita di mezza estate. Nella prima settimana di agosto, la stabilità è stata interrotta solo da brevi episodi di instabilità, principalmente lungo la dorsale appenninica, dove si sono verificati temporali pomeridiani di breve durata e intensità variabile. Tuttavia, queste precipitazioni non hanno alterato significativamente l'andamento caldo e asciutto del periodo, sebbene potrebbero favorire una ripresa fungina più rapida in seguito al prossimo periodo perturbato.

Sud Italia e Isole -osservazioni-

Al Sud Italia, il caldo è stato ancora più intenso, con l’anticiclone subtropicale africano che ha dominato la scena meteorologica. Le temperature massime hanno frequentemente superato i 38°C in regioni come la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. Le ondate di calore sono state prolungate e persistenti, con scarse precipitazioni che hanno aggravato ulteriormente la siccità già presente in molte di queste aree. Le precipitazioni sono state scarse, con accumuli che raramente hanno superato i 20 mm. Le temperature elevate, spesso superiori ai 33-35°C, hanno ulteriormente ridotto l'umidità del suolo, creando un ambiente sfavorevole per la crescita dei funghi. Le uniche variazioni climatiche significative sono state legate a brevi ondate di instabilità atmosferica nelle prime dieci giornate di agosto, che hanno portato temporali isolati nelle zone interne, ma senza incidere sostanzialmente. Le regioni montuose interne, come l'Aspromonte in Calabria e le Madonie in Sicilia, potrebbero vedere qualche nascita fungina molto limitata, ma in generale, il potenziale per la fruttificazione di funghi rimane basso.

Xerocomus subtomentosus, foto di Nicolò Oppicelli
Xerocomus subtomentosus, una fra le specie fungine eduli che riescono a fruttificare anche in periodi caldi e siccitosi, in boschi misti di latifoglie, definita pertanto "xerofila".

Previsioni per i prossimi 10 giorni (15/08-25/08)

Nord Italia

I modelli attuali indicano un periodo meteorologico caratterizzato da un'alternanza tra condizioni stabili e qualche leggera fase di instabilità, soprattutto nelle zone alpine e prealpine. Nei prossimi giorni, l'anticiclone africano continuerà a dominare, portando temperature elevate, spesso superiori ai 35°C nelle pianure. Tuttavia, la possibile presenza di temporali pomeridiani nelle aree montane, soprattutto quelle al confine, potrebbe apportare umidità sufficiente a favorire una limitata crescita fungina, in particolare nelle zone più riparate dal caldo intenso, da monitorare con attenzione, specie se sono state interessate da fenomeni precipitativi nell’ultima decade di luglio. Le aree più promettenti per la crescita dei funghi dovrebbero rimanere quelle delle Alpi occidentali e centrali, dove le condizioni saranno leggermente più fresche e umide, specialmente a partire dalla metà-terza decade di agosto, quando potrebbero verificarsi piogge più consistenti e costanti. L’Appennino, salvo rovesci locali, dovrà attendere qualche giornata in più, ma non è escluso che, negli areali dove si sono verificati piovaschi brevi ma intensi tra fine luglio e inizio agosto, possano verificarsi condizioni favorevoli per una crescita fugace e limitata di funghi xerofili, come anche il porcino estivo.

Centro Italia

Nel Centro Italia, il caldo sarà predominante, con temperature che continueranno a superare i 33°C nelle zone interne e punte che potranno raggiungere i 35-37°C. Tuttavia, nelle aree montuose, specialmente lungo la dorsale appenninica, si prevede un aumento dell'instabilità che potrebbe portare a temporali pomeridiani, in particolare durante il weekend e nei primi giorni della prossima settimana. Queste precipitazioni, anche se sporadiche, potrebbero apportare benefici limitati al suolo, favorendo una debole ripresa della crescita fungina nelle aree montuose e subappenniniche. Tuttavia, la forte evaporazione e le elevate temperature diurne limiteranno l'espansione di questo fenomeno, con una crescita fungina che rimarrà circoscritta e principalmente legata alle zone più umide, riparate e fresche, ad altitudini più elevate.

Sud Italia e Isole

Al Sud Italia, l'ondata di caldo continuerà a dominare il clima nei prossimi giorni, con temperature che frequentemente raggiungeranno e supereranno i 35°C in molte località. Le previsioni indicano che le precipitazioni saranno molto limitate e si verificheranno solo in forma di brevi temporali isolati, soprattutto nelle aree montuose interne. Tuttavia, queste piogge saranno insufficienti per apportare un miglioramento significativo alle condizioni del suolo, che rimarranno secche e aride. Di conseguenza, il potenziale per la crescita e la raccolta dei funghi in questa regione resterà molto basso, non favorendo lo sviluppo micologico. Le nascite rimarranno limitate a poche zone con microclimi più freschi e umidi, interessanti da locali temporali anche nelle settimane passate, ma senza una presenza fungina significativa e variegata.

Note ed osservazioni sul sistema

Il nostro sistema di monitoraggio delle crescite fungine, integrato in forma sperimentale qui, sta raccogliendo e monitorando i dati meteo, interpolandoli con quelli osservati sul campo. Alcune specie fungine, come il boleto del fiele (Tylopilus felleus), possono prosperare in condizioni asciutte e siccitose, come avvenuto nelle scorse settimane. È importante osservare che ogni microarea gode di una condizione climatica specifica e che, anche dove è indicata una crescita fungina assente, potrebbero essere localmente presenti funghi di varie specie in zone umide, riparate o di falda. L’obiettivo del nostro monitoraggio, è quello di fornire un dato accurato e trasversale tra parametri riscontrati e osservazioni meteo, al fine di comprendere meglio le dinamiche che regolano la crescita di questi straordinari organismi.

Read more