Bollettino Funghi - 05.09.2024
Benvenuti al nostro appuntamento con le osservazioni meteorologiche e micologiche, dove analizziamo il clima delle ultime settimane e le previsioni per il futuro. Questo progetto nasce con l'obiettivo di monitorare lo sviluppo fungino su tutto il territorio italiano, con un approccio scientifico che va oltre i soli funghi commestibili. La raccolta e l'analisi di dati meteorologici e ambientali serve per comprendere meglio le dinamiche della crescita fungina e il loro legame con le condizioni climatiche locali, contribuendo alla conoscenza della diversità micologica della nostra Penisola.
Erano attese precipitazioni, e piano piano stanno arrivando. E con l'arrivo dell'autunno, anche la stagione di crescita dei funghi sembra iniziare a prospettare buone condizioni complessive. Nelle zone interessate da piogge intermittenti, anche con accumuli importanti a livello locale, da Ferragosto in poi (specialmente nelle date di 15-19-24-27 agosto), sono iniziate, in areali talvolta anche estremamente localizzati, buone crescite fungine, sostenute da un clima generalmente caldo anche nelle ore notturne, che ha favorito una crescita quantitativamente anche elevata ma rapida, con esemplari delle specie più ricercate che raggiungevano dimensioni anche importanti nell'arco di 1-2 giornate. Tali condizioni si sono verificate sia in ambiente montano, collinare che di pianura, a macchie discontinue ma ben distribuite, specie nel nord-ovest della Penisola e sulle zone appenniniche tosco-emiliane. Buone condizioni si sono protratte, come preventivato, nelle regioni centrali dove i temporali di metà agosto avevano rinvigorito il sottobosco, con il porcino estivo (Boletus aestivalis) vero re dei ritrovamenti di questo periodo. Anche in alcune località del meridione e sulle isole — a titolo esemplificativo — sia della zona centrale calabrese, dell'Irpinia, della fascia sub-costiera salentina, sia sui Nebrodi in Sicilia, sia nel nord Sardegna, si sono verificate nascite (vuoi fugaci, vuoi più uniformi) grazie ai passaggi temporaleschi della terza decade di agosto. Inoltre, vi scriviamo con il radar meteo che vede, annota e prevede buone condizioni di precipitazioni che offriranno, grazie anche al calo delle ore di luce e quindi ad un abbassamento della temperatura mediana, un ulteriore slancio alla crescita dei funghi, migliorando le prospettive per la seconda decade di settembre e favorendo il protrarsi delle condizioni ideali laddove già si stanno trovando funghi. Attualmente, per i prossimi 4-5 giorni le condizioni rimarranno favorevoli soprattutto dove si è verificato un rinvigorimento delle risorse idriche nei principali areali di raccolta a cavallo della terza decade di agosto, mentre nelle zone interessate dalle precipitazioni di ieri, di oggi (ndr, 5 settembre 2024) e dei giorni a venire si potranno osservare dati interessanti nella terza decade del mese. Insomma, settembre inizia a portare con sé quel profumo di bosco, di micologia e di natura, di porcini e di tagliatelle che, non a caso, lo rende il mese per antonomasia al quale si associa la crescita delle meraviglie del sottobosco.
Nord Italia -osservazioni e previsioni-
In questi giorni, alcuni areali specie del nord-ovest della Penisola hanno visto una buona crescita fungina, per quanto limitata ai porcini (Boletus edulis in particolare sulle Alpi, in compagnia di Amanita rubescens; e Boletus aestivalis nelle zone collinari e in Appennino, sovente insieme a boleti termofili come il bellissimo e tossico Rubroboletus satanas) che si sono palesati anche in quantitativi piuttosto abbondanti laddove i temporali di metà agosto, rafforzati dalle piogge della terza decade, ne hanno favorito la comparsa (vedasi: Appennino piacentino, Appennino modenese, parte della Liguria...).
Ricordiamoci che i porcini, in genere, sono fra i primi funghi a "mostrarsi" in seguito a buone precipitazioni quando occorse in seguito a un periodo relativamente caldo ed asciutto, e che per questi motivi non è sempre presente una grande variabilità micologica negli areali del territorio ove si verificano delle condizioni favorevoli. Le prospettive sembrano essere ideali per un ampliamento degli areali di crescita, estendendosi anche nelle zone centrali (in particolare della Lombardia, ad oggi sottotono rispetto alle annate precedenti) e perpetrandosi anche nelle regioni del nord-est, dove ad inizio agosto comunque si è verificata una buona crescita micologica che ad oggi prosegue in particolare nelle zone più in quota. Osservare i dati delle precipitazioni di questi giorni e le tendenze previste, potrà dirci molto di più su dove potranno verificarsi buone nascite: possiamo anche usare la funzione di ricerca basata sui nostri dati osservati, cliccando sul pulsante qui sotto.
Nel Nord, si prevede un miglioramento generale con temperature in leggera ripresa, ma già dall'8-9 settembre è possibile che un nuovo fronte perturbato porterà temporali, specialmente su Alpi e Prealpi, con il rischio di nubifragi locali e grandinate; anche l'Appennino non sarà da meno, di fatto centrando nelle date ideali gli accumuli di pioggia favorevoli ad una buona stagione fungina autunnale. Le temperature tenderanno a scendere lievemente, rinfrescando soprattutto le aree montane; quelle costiere rimarranno ancora nelle medie del periodo. Verso metà mese (13-15 settembre), è atteso un ulteriore peggioramento, con piogge diffuse su tutto il Settentrione e un abbassamento delle temperature fino a valori sotto la media stagionale, pertanto condizioni che se da un lato potrebbero favorire enormemente la crescita fungina, dall'altro potrebbero anche rallentarla in buona parte ove persistono condizioni favorevoli. Il bello, della ricerca e dello studio in fondo è anche questo, la straordinaria imprevedibilità della Natura in tutti i suoi aspetti.
Centro Italia -osservazioni e previsioni-
Tra il 30 agosto e il 5 settembre, il Centro Italia ha visto condizioni variabili, con brevi episodi di instabilità atmosferica, soprattutto lungo le zone appenniniche. A partire dal 1° settembre, si sono verificati temporali localizzati nelle aree interne dell'Appennino toscano e umbro-marchigiano, portando accumuli di pioggia significativi, specie nelle zone montane. Le temperature sono rimaste stabili, con massime tra 28°C e 32°C nelle zone di pianura e costiere, mentre nelle aree montane il clima è risultato più fresco, con massime tra 24°C e 27°C. Il 4 e oggi, 5 settembre, le condizioni sono peggiorate, con temporali più diffusi e un lieve calo delle temperature, particolarmente avvertito nelle aree interne. Questi fenomeni stanno creando un quadro promettente per la crescita fungina nelle prossime settimane, specialmente nei boschi dell'Appennino centrale dove ancora non si erano verificate le condizioni ideali allo sviluppo fungino. Facendo un passo indietro, nell'ultima decade di agosto 2024, il Centro Italia ha sperimentato un iniziale sviluppo di temporali pomeridiani, soprattutto lungo l'Appennino, dove l'instabilità atmosferica è stata accentuata dall'interazione tra aria calda e umida e correnti fresche provenienti dal Nord. Piogge significative si sono verificate sia sull'Appennino tosco-emiliano che su quello umbro-marchigiano e sui Monti della Laga, con particolare intensità fra il 17-18 agosto, quando le precipitazioni abbondanti hanno rivitalizzato il sottobosco, favorendo le condizioni per una crescita fungina ottimale nelle settimane successive, cosa puntualmente avvenuta in verità nelle aree ove i temporali localizzati hanno scaricato la loro intensità. Nonostante un lieve calo rispetto a Ferragosto, le temperature sono mediamente rimaste elevate, creando condizioni favorevoli ma variabili per la crescita dei funghi, specie nelle aree collinari e montane tra Lazio, Abruzzo, Marche e Toscana, anche se -ribadiamo- nelle zone boschive più colpite dai sistemi di passaggio, funghi reattivi come i porcini estivi si sono mostrati, anche in crescite tanto abbondanti quanto fugaci. Dando uno sguardo verso le prossime giornate, tra il 7 e l'8 una perturbazione di origine atlantica porterà temporali su Toscana, Umbria e Lazio, specialmente nelle aree interne e appenniniche. Le temperature rimarranno comunque miti, con un moderato calo nelle ore serali e notturne. Dalla metà di settembre si prevede un nuovo peggioramento, con temporali più intensi e un calo delle temperature più marcato, che potrebbe estendersi anche sulle zone costiere. Relativamente alla presenza fungina, sembra delinearsi un quadro ottimale per l'avvio dell'autunno nella terza decade di settembre, ma non dimentichiamo come tutto dipenda strettamente dalle precipitazioni delle prossime giornate (compresa quella odierna), con un leggero calo termico che potrebbe incrementare lo sviluppo fungino, anche nelle aree dove in questi giorni e nei precedenti, si sono verificate buone condizioni di crescita (e, per qualcuno, di raccolta).
Sud Italia -osservazioni e previsioni-
Negli ultimi giorni, il Sud Italia ha vissuto condizioni meteorologiche tipicamente estive con temperature elevate, che hanno raggiunto picchi di 32-35°C nelle zone costiere e pianeggianti. Tuttavia, dal 1° settembre, un peggioramento ha interessato le aree interne, portando temporali pomeridiani su Campania, Calabria e Sicilia, con fenomeni locali anche intensi nelle zone appenniniche e montuose. Le aree più colpite sono state le zone interne della Campania e della Calabria, dove si sono verificati rovesci intensi con accumuli superiori ai 30 mm. A partire dal 3 settembre, una lieve diminuzione delle temperature ha interessato la costa tirrenica e le zone montane, ma le aree costiere hanno continuato a mantenere temperature elevate, intorno ai 28-32°C. Queste condizioni hanno creato un contrasto termico che potrebbe favorire lo sviluppo fungino nelle settimane successive, se si verificheranno le variabili. In meridione, uno sguardo indietro ci porta all'ultima decade di agosto 2024, dove avevamo osservato come la discreta instabilità nelle aree interne e montuose, aveva portato temporali intensi e organizzati con piogge abbondanti, grandinate e venti forti, con accumuli locali di 30-40 mm in poche ore. La distribuzione disomogenea delle precipitazioni, -come preventivato-, ha delineato le condizioni per la crescita fungina irregolari e limitate a specifiche aree, dove attualmente si osservano discrete condizioni fungine; e non parliamo solo degli areali montani interni, ad esempio in Campania, Calabria, Molise, Sicilia e Basilicata, ma anche di alcune limitate zone costiere in Puglia e Sardegna, dove hanno fatto capolino splendidi esemplari di porcini neri o bronzini, Boletus aereus (e crescite si sono verificate anche in Corsica, ma lì valichiamo il "confine" con i francesi). A livello prospettico, al Sud, il caldo rimarrà dominante almeno fino all'8 settembre, con picchi di temperature che raggiungeranno i 35°C in Puglia, Sicilia e Sardegna. Tuttavia, una perturbazione in arrivo tra l'8 e il 9 settembre porterà una prima ondata di instabilità con temporali sparsi, principalmente lungo la dorsale appenninica e nelle zone costiere della Calabria e della Campania. Le isole vedranno un calo delle temperature solo nella seconda metà del mese, quando il maltempo si estenderà anche a queste aree, portando temporali più intensi e un calo delle temperature di diversi gradi. Questo quadro favorisce la continuità di una prima, -localmente anche abbondante, come già ribadito- crescita fungina nelle aree montane e submontane di Campania, Calabria, Sicilia e Basilicata, ma l'arrivo di maggiore pioggia (auspicando senza eccessi d'intensità) porterà un netto miglioramento relativo alle condizioni micologiche sul territorio del meridione, dalle zone collinari e costiere, agli areali montani. Settembre is coming, anche al Sud, con qualche giornata di ritardo come vuole la straordinaria diversità climatica e naturalistica della nostra Penisola!